Cultura dello spirito umano. Generalmente oggi giorno sono più coltivate le lettere, ed ogni sorta di studio è più sparso, che non lo fu in addietro, ed in numero maggiore si contano ora quelli, che posseggono qualche cognizione scientifica, o qualche cultura, che non si contavano due, o tre secolo fa. Con tutto questo si tiene, ed è vero, la dottrina esser cresciuta in superficie, ed essere scemata in profondità. Ma io rifletto che tutti i non collocati nelle ultime caste delle nostre società, né condannati a vivere col loro sudore, devono aver qualche sorta di cultura, ed è utile, che l'abbiano, ma non importa che l'abbiano grande, profonda, vasta. Ogni uomo provvisto di qualche fortuna, o di talento non comune è infelice, è disutile s'è ignorante. È infelici se ricco perché condannato a vivere o nella noia, o nel vizio, è disutile perché de' suoi simili non può fare un retto conto, né prestar loro quelli aiuto che meritano veramente. È infelice se povero se col possesso di rara dose di pregi di mente resta tale per non coltivare i doni della natura, è disutile agli altri privandoli di quei lumi dei quali potrebbe arricchirli se coltivasse qualche ramo delle scienze. La cultura però, che conviene al primo è la generale, quella che fa sentire l'importanza di tutti gli oggetti delle scienze, quella che può fare apprezzargli, che può promovergli, quella, che può prestargli il comodo di occuparli lodevolmente di vivere apprezzati nelle compagnie dei suoi eguali in ogni paese, che può distinguerlo nel proprio. La cultura che conviene al secondo è quella che deve portarlo al possesso della scienza alla quale pende più il suo spirito, quella la quale può prestargli dei comodi reali nella vita, quella che può migliorar la sua sorte separandolo dalla folla dei miserabili. A costui conviene il possesso di poche branche di sapere, ma un possesso pieno, intiero, magistrale, senza di chi non sarà mai in grado di progredire nella sua carriera, di ottenere molta stima, un utile distinzione dagli altri, che lo conduca agli onori, a fare dei profitti di rilievo. Questa fugace considerazione potrebbe esser la base di un più lungo ragionamento.