condotto per mano in questo tenebroso laberinto della vita, quanto ti sono grato. Posso dire di esser vissuto, e se la mia memoria corrispondesse in vigore alla forza della mia fantasia quanto mi rallegrerebbe il ricordarmi di tutte le mie imagini. Se nell'eternità io potrò apprezzare i miei sogni, sarò per questi soli felice, quando altra più pura felicità non avessi. Ma che ho fatto di bene ai miei simili? Ho resi loro quei servizi, ch'ero tenuto a rendergli
Del resto... Ero troppo piccolo, sono stato povero, ed ho goduto per scala di una miglior sorte senza desiderare, e senza arrivare ad una fortuna, che mi rendesse