Si è cominciato a levare dalla sagrestia, e dalla cappella di S. Lorenzo i cadaveri dei principi medicei per trasportarli sotto la cappella grande, e per ripulire i due luoghi predetti.
Glossa margine sinistro
In uno stanzino allato alla sagrestia.
Fra i primi scheletri si è scoperto quello del principe di Capistrano don Antonio figlio , dissero supposto, della Bianca Cappello, ma
Glossa
senza elogio di alcun rimarco con quelli di due figli del medesimo dello stesso nome col cilizio uno morto d'anni 40 nel 1659, e l'altro col nome di Paolo morto nel 1656 d'anni 42.
Glossa margine sinistro
Ved. qui annesso l'appunto di detti cadaveri, e l'albero della casa Medici molto ampio, che ho fra le mie carte.
Cartiglio
Iscrizioni trovate con i cadaveri nel dicembre 1791. I Pietro di Don Pietro di Cosimo I bastardo nato in Spagna con due sorelle, ed un altro fratello venuto nel 1604 morto nel 1654 d'anni 66 governatore di Livorno.
Glossa margine sinistro
Ved. nell'albero il nome della madre, e delle sorelle monache nelle Murate.
II Don Paolo Medici di Don Antonio de' Medici morto nel 1656 anni 42. III Don Antonio Francesco Maria di don Antonio del granduca Francesco I nato nel 1618 morto 1659 d'anni 40.
Glossa margine sinistro
È figlio del principe di Capistrano. Fu trovato col cilizio.
IV. Giovanni Francesco Maria di Giovanni del granduca Cosimo I e dell'Eleonora degli Albizzi bastardo, e nacque di Livia Vernazzi nel 1619 morì nel 1689. V. Don Antonio Medici del granduca Francesco morto nel 1621 d'anni 7
supralinear
mesi 8 giorni 4
prior di Pisa.
Glossa margine sinistro
È il principe di Capistrano che nacque nel 1576 morto nel 1621 [...]
supralinear
d'anni 45
. Vi è errore in chi trascrisse. Anzi in chi scrisse.
Furono trovati altrui due cadaveri senza memoria veruna. Le casse dei principi non furono toccate, e non fu veduta che la granduchessa Eleonora di Toledo la quale era in una cassa rotta. Aveva in testa la medesima rete d'oro che si osserva nei ritratti di lei alla Galleria, in stampa ecc. Anche le casse de' sue arciduchi figli di Pietro Leopoldo furono traslatate. A questa disumazione soprintese il cavalier Giovanni Battista Cellesi avvocato regio. Le memorie dei suddetti dal canonico Bandini furono portate alla Società Colombaria.
Alla SS. Annunziata sono state rifuse le lampade, ma con un disegno poco elegante, anzi triviale. I vasi etruschi, le lucerne antiche potrebbero prestare dei modelli, se vi fosse chi amasse profittarne. Ma mancano i buon gustai.