egiziani, dei greci, e dei romani; e che possiamo esser contenti di perir nell'oblio, se con noi perirono grandi, e piccoli di sì culte nazioni, e quelli stessi che abitarono queste contrade sono un enigma per i più addestrati filologi a ripescare inutilmente dedicati gli avanzi di lor cultura nei fragili vasi, e nelle rozze urne consumate quasi dagli anni, e dal disprezzo.
Tempo vario, ma per lo più fosco.
ø. A dì 24 detto sabato.
Lettera a Ferdinando III per coltivare la nobiltà. È stato mandato per la posta un discorso di un Filopatico a Ferdinando III che io serbo qui
, nel quale si desidera una migliore educazione nei nobili