e gode a pesare i sentimenti che nascono sotto la penna di un buon genio. Benché scrittore della Vita di Arlecchino detesto sempre più il ridicolo basso, triviale, plebeo, e mi scuote solo quello ch'è saporito, ingegnoso del quale ho procurato di far uso in detta Vita. Del resto al grande mi sento sollevare con diletto, e la parlata di Maometto
per giustificare i suoi vasti progetti mi [...] par sempre tessuta della più maschia eloquenza, che si possa immaginare. Sono grandiose le idee, luminose le imagini, e degne della [...] scellerata, ma