volta contrari. La logica secondo l'Eineccio è “scientia de invenienda proponendaque veritate”. Dunque nelle arti, che non hanno verità precisa, diretta, sicura, non può altro, che insegnar la via del probabile, e del verisimile. Ma vi è questo verisimile, questo probabile se non che piuttosto si sente, che si conosca. Chi poteva insegnare a Metastasio a scriver l'arie Tutto cangia, e il dì che viene ecc., Non è ver che l'ira insegni ecc., Sì m'inganni, e pure o Dio ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. a Iomella a comporre il Miserere, a Dante a finger l'Inferno, al Petrarca a piangere, a Virgilio a dipinger sì bene il caso di Didone,