pende per la Moscovia, e che con dissimulazione ha mostrato di cedere al turco. Tutto questo può essere un sogno, ma mostra che l'Europa è in gran fermento.
Glossa margine sinistro
In un foglio inglese si legge appunto adesso il seguente articolo. L'Europa presenta ora agli occhi di un osservatore imparziale, e filosofo un quadro degnissimo di fissare la sua attenzione. A San Peterbourg, e a Stockolm delle feste di giubbilo per la pace, e delle promozioni. A Copenaghen, e a Vienna delle nozze, e degli spettacoli. A Berlino delle farse militari, religiose, politiche, inconseguenti, e ridicole. In Olanda, e a Londra dei piani forse ben concepiti, e ben diretti, ma sottoposti non ostante a tutti gl'inconvenienti del rischio. A Parigi dei convulsionari, non più di San Médard, ma di San Montesquieu, di San Ligurgo, di San Solone ecc. disputano assieme, si scapigliano senza finir cosa alcuna. A Madrid un sovrano ostinatissimo, ed impaziente di distinguersi, ma che non vede, che prende male il suo tempo. In Italia povertà, superstizione, impotenza. In Turchia, ed in Pollonia confusione, ignoranza, venalità, cabale, cause che conducono gl'imperi in dirittura all'anarchia, e di poi alla loro distruzione. Si parlerà egli di Vander-Noot, e del vescovo di Liegi? No: di questi come di alcuni altri bisogna dire con Cornelio “Le reste ne vaut pas, l'honneur d'étre nommé”.
E se fosse vero, che l'Olanda sostenesse il Brabante? Fortuna per l'Italia, che tutta la tempesta minaccia sol tanto il nord. In somma pare, che si prepari una guerra strepitosa per la nuova stagione, se pur l'apparenza non svanisce, giacché le gazzette, i novellisti, i politici dicono più quello, che comparisce, e che desiderano, che quello ch'è, e molto meno quello che deve essere.