e che molti giovani i quali vegetano nella miseria doverebbero lasciar la patria, ed avventurare altrove la loro sorte come
i Vespucci, gli Acciaiuoli, i Pippi Spani e cento, e cento altri, perché i fiorentini non sono fiorentini se non fuori di Firenze, come in scherzo ho mostrato nelle Lettere di Arlecchino num. 67 essendo cosa sicura che tutto il mondo è patria, e che tanto vale il questuare nel proprio paese, che altrove, onde ogni rischio è a profitto, e la giovenile energia, unita al bisogno, ed al talento può farsi largo ne' gran paesi.
Segue il tempo chiaro ad esser molto cocente.