mia fede, ed in lei mi mantiene, senza curar punto quella massa informe di questioni, che la teologia ha raccolte, senza essere scosso da quell'enorme copia di vizi, che ha nascosti la tiara, la tonaca, il camice, senza rispettare l'imperiosa voce di chi alto, ed isolato mi parla della preminenza del sacerdozio sopra la vita spirituale dell'uomo, della forza dei suoi fulmini, della soggezione, che prestar gli devono le teste coronate, ed i bifolchi. Tutto questo, informato della vita di Cristo, delle sue dottrine, nulla è per me, e senza farmi interpetre di esse, le adoro semplici, e pure, porgo voti perché le senta il grande, ed il piccolo della terra egualmente.
Tempo chiaro.