gli recherà invidia. Fummo amici di conversazione per alcuni anni, ma mi ripiegai poi sulla mia fila quando arrivai a scandagliarlo. A Prato dimora un suo fratello mercante con famiglia, e l'Arcivescovo conosciuto per suo mezzo da Seratti deve a questo in parte il suo avanzamento, ma non essendo né buon Molinista, né buon Giansenista cadde presto dalla stima pubblica.
Del resto il Consigliere è uomo sufficientemente abile, svelto di capo, parlatore, buffone ancora, attivo, e non ostante abbottonato. Venendo qua l'ossequierò in grande, e secondo le circostanze mi comporterò con lui come un ritirato dal mondo, che nulla vuole, e poco teme.