attorno, e della carta sul volto. Per noi il Carnevale sotto il granduca Giovanni Gastone fu brillante in supremo grado. Il conte di Richecourt seguitò a volerlo gaio, ed introdusse nel 1741 il corso agli Ufizi nella mattina del giovedì grasso, e de' sue ultimi giorni. Sua Altezza Reale ne' primi anni amò pure che fosse tale, e concesse molte libertà.
Poi con suo editto del dì la ristrinze strabocchevolmente e la limitò presso di noi alle due ultime settimane, e mezzo. Perché? Io penserei che il popolo si dovesse divertire a sua voglia, terrei fermo contro i disordini, e darei mano a rallegrarlo quanto potesse permettersi. Ma i misantropi non sentono così, ed i governi stessi qualche