o A dì 11 detto lunedì.
Tempo veramente bello.
Sono adunque stato a pranzo con stretta compagnia dal signor Luigi Seratti alla Forbice, ove tuttavia fa dipingere da Tommaso Gherardini, e da Levrier in un gusto superiore alle circostanze di una campagna, per uno di quelli innocenti capricci, che perdonar si devono alle persone comode, che non hanno né vizi, né famiglia.
Quando si dice ad alcuno bisognerebbe, che avesse giudizio, perché non si dice ai malati bisognerebbe che fossero sani? Se l'uomo non può esser sano quando vuole, neppure può esser savio, quando bisogna. Che vuol dir questo? Non tiro conseguenze, osservo il fatto. Le conseguenze sono superiori alla mia capacità.