il quale richiamasse a me, ed agli altri la memoria degli anni trascorsi, e la custodisse per chiunque da tali materiali volesse prendere occasione di abbozzare una storia. In un tal diario potevo inserire anche il fato delle lettere, e della filosofia, potevo spargere con libertà i miei sogni, e potevo lasciare un privato monumento della mia esistenza. Ora è tardi a pensare a ciò, ma non mi manca il gusto di rammentarmi il passato, di ripensarvi, e di dire fra me, che non posso vedere la fine di quanto la politica, l'ambizione, il caso ha sbozzato, e che a qualunque epoca io moia, lascerò in tronco la commedia, che attualmente si recita.