Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume III (1760)

Volume III » Diario » 1760 » Settembre » p. 102

la penna dettava, e perciò non sempre con stile corretto. Sinceramente le credevo meglio. Vi si conosce poi che il Redi era un buonissimo galantuomo, ma che sapeva tutta l'arte cortigianesca di lodare con superlativi in chiocca a diritto, e a traverso, e con espressioni le più umili che si possano imparare nell'anticamera di un principe. Questo non lo dico per derogare alla stima di questo medico a cui tutto il mondo dà le dovute lodi, ma solo perché così penso, e perché gli editori non hanno curato di scegliere le megliori lettere. Poveri eruditi, a tutto costo anche le minchionerie che scrivete ne' vostri gabbinetti, o l'espressioni famigliari, e non pesate, delle quali riempite le lettere per i vostri amici, o gli altri vostri capricciosi divertimenti di penna, debbono veder la luce, perché uno stampatore possa guadagnare de' soldi! Io sono certo che del Redi vi saranno molte migliori lettere di quelle date in luce, e che si sdegnerebbe vedendo al pubblico quelle che Giuseppe Manni mandò fuori da' suoi torchi.