Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume III (1760)

Volume III » Diario » 1760 » Luglio » p. 45

ø Giovedì a dì 31 detto.

Relativamente a quanto dissi ieri voglio aggiungere che non sempre tanto i dolori, che i piaceri sono egualmente sensibili. Alle volte quello che ieri si temeva, oggi non più si teme, e quello che si desiderava, e si possedeva con soddisfazione grande, oggi non ci solletica altrimenti. Di più, la prima volta che si ottiene una cosa bramata, si sente tutto il contento di averla ottenuta; doppo gradatamente scema il piacere, fin che diventa indifferente. Perché tutto questo? Doppo un lungo ragionamento se ne saprebbe meno di prima. I piaceri sono un sentimento che tutti provano più o meno, che non vuol esser troppo profondato, che manca a riflettervi sopra, e che quanto più si sente, tanto meno si può descrivere, onde la metafisica di essi è tanto più oscura, quanto è più studiata. Si osservino solo i fenomeni che di più non se ne puol sapere.

Le mie stirature nel petto mi hanno assai tormentato, finché non mi sono posto a dormire doppo pranzo.