ma osserva bensì (p. 205) che i rimedi, i quali provvedono di gioialità il nostro spirito, nuocono sovente alla somma della vita, e che quelli, che giovano a prolungarla non sono sempre senza rischio della salute. Quindi io concludo, che meglio sia il riporci in braccio alla Provvidenza, ed aspettar da lei il nostro destino pregandola a farci bevere meno amaro che sia possibile il tossico della nostra morte, se ciò non deva nuocere al nostro bene, o in caso diverso porgerci vigore per sostenerci nel passo più terribile, che mai far possa una creatura ragionevole, e saviamente pensante. Queste sono spesso le mie preghiere persuaso che qualunque termine della mia vita mi parrà troppo breve, e