senza fiele, anzi con una certa aria di approvazione che siede bene in chi vuol far l'elogio di quello, che non stima. Chi ne sia l'autore non mi è noto, quello che si finge è una maschera sul gusto di Grisostomo Matanasio, e di Aristarco Masso, di cui nell'introduzione si fa una specie di vita con spacciarlo un filosofo pensatore, e pieno di genio morto tragicamente nel 1788, nel volere imbeversi dell'estratto delle più spiritose produzioni, nel praticare una infusione di spirito chimico-metafisico, che doveva innestare nel suo cervello l'essenza dei migliori scritti moderni. Se gli scritti potessero correggere le mode, i gusti, i costumi questo varrebbe assai, ma non essendo essi da tanto il presente almeno varrà molto per divertire. Forse questo libretto mi darà luogo di fare qualche altro