timorosi dal sentir parlare un uomo di corte, se questa d'altronde, non ci fosse cognita, ch'era bellissima. Troppi hanno conosciuto quest'uomo per dubitar dei pregi ancor del suo cuore, e che tutte le sue frasi famigliari fossero menzogne.
Col cavalier Braschi detto Farinello aveva certo un'intrinsichezza somma, ed è curioso per conoscer le corti quanto gli scrive nel 1747 (tomo V) sopra la cattiva sorte, che trovò Metastasio a Vienna benché amato da Carlo VI rispetto alla sua paga fissata in 4.000 fiorni, quanti ne aveva l'Apostolo Zeno (lettera all'abate Pasquini t. V p. 45). Le sue speranze andarono sempre fallite per riottenere quello che gli era stato concesso a Napoli. Ved. la detta Vita p. 125 e seg. I giovani possono apprendere in queste lettere delle frasi epistolari più dolci, che spiritose, benché qualche volta si accostino a quelle del 1600, e possono addestrarsi al tuono del gran mondo, che vuole abbondanza