L'uomo è tale che tanto per rabbia, che per voluttà è stato crudele, e feroce, ed ha sparso a dovizia il sangue, e nelle guerre, e nei tumulti, e negli spettacoli (rispetto a questi ved. Lipsio lib. I Saturn. cap. 9 e 11).
L'uomo prodigo della propria vita, l'ha sagrificata al furore, ed al piacere. L'uomo si è fatto martire di tutte le sue passioni, e carnefice di tutt'i suoi simili. L'uomo ha rotte le barriere opposte alle sue voglie dal costume, dalle leggi, dal dispotismo. L'uomo si è mutilato, si è tormentato, si è straziato per rilevarsi. L'uomo si è insanguinato e per vendicarsi, e per scaricarsi del peso della propria esistenza.