Intendo parlar di quei mali, che danno speranza di guarigione, giacché per gli altri il medico altro far non può, che mitigare i sintomi, allungare il fine, consolare l'orrore. Fu Antonio Cocchi stimato già da molti, io gli preferivo il Brogiani. Oggi ha nome fra i più accorti Bicchierai, e certo egli studia sempre l'arte sua, è al fatto delle scoperte forestiere, ma cauto, e senza impostura tratta dolcemente i suoi malati. Per me non conto malattie gravi, e quindi persuaso dell'avvertimento di Celso "qui sanus, et suae spontis est, nullis se debet obbligare legibus" quasi sempre ho sfuggito di medicarmi, credendo ancora all'altro suo detto "ignavia corpus hebetat, labor firmat,