Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume XVII (1789)

Volume Diciassettesimo » Diario » E 17 » [Dal 3 marzo] » p. 3295v

nelle varie nazioni, e nei vari individui persuaso, che questi libri quanto i poemi vagliono a spiegarne la qualità, e la quantità. Infatti non si scrivono romanzi, o essi non sono letti se la vivacità della mente, se la varietà delle imagini ricche, abbondanti non è il corredo degli autori loro. La storia esige facilità di esprimere, e sincerità, il romanzo energia d'invenzione, dovizia di espressioni. E doppo che abbiamo saputo il treno delle cose umane, che maraviglia è il volere occuparsi del verisimile, il prendere interesse in quello, che potrebbe essere? Quando ciò dipinga la virtù, quando colorisca ciò che veramente succede, quando non sia troppo basso, l'uomo di sentimento ama di scendere a livello di sé nauseato dalla piccolezza dei grandi, dalla miseria di chi serve loro. Se poi questi romanzi sono maravigliosi ci scuotono, come