ø A dì 12 detto martedì.
Nebbioni infesti, e gravi.
Sono a buon porto con le mie Lettere di Arlecchino ad onta della stagione che in sudore mi distilla il cervello. Io ne voglio uscire, perché ogni bel giuoco ha da durar poco. E di poi? Verrà, lo spero, qualche altro schiribizzo per gli anni futuri, onde non cada in una noiosa inazione, dalla freddezza dell'età funestata, ed oppressa. Sono sul treno di scuotermi nella vecchiaia con idee gaie, e strane, profittando di tutto, acciò di me la vecchiaia non faccia strage troppo presto, e non mi riduca prima del dovere a quell'indurimento di fibra, che impietrisce le macchine umane.