per comodo dei poveri, e sempre andava sacrificata la storia e la geografia alle cose, quelle non essendo mai di competenza del progetto primitivo. Esso è in grande una diramazione dei teatri "vitae umanae" dei due secoli scorsi ma insieme un edifizio restato incompleto come il nostro Palazzo Strozzi al canto dei Pazzi disegno superbo del Buontalenti, e dello Scamozzi (Ved. Le Archittetture del Ruggieri vol. II tavola 15 e seg.), onde può sperarsi che nel secolo futuro o sarà compito, o sarà imitato opportunamente con meno quei difetti, che un primo getto porta sempre seco per fatalità delle cose umane, e per vizio di quella nazione, che non poteva spogliarsi della sua natura nell'eseguire il suo grandioso concetto.
Tempo un poco turbato, e vario.