ø A dì 24 detto sabato.
Fiorentini, loro allegria nel passato secolo. Nella Vita del celebre picaro Gusman d'Alfarace notissimo romanzo spagnuolo tradotto già in italiano francese ecc. vi è nel libro secondo della parte II capitolo 1 e 2 un lungo squarcio relativo a Firenze nel tempo di Cosimo II in cui quello, che più m'interessa è il veder descritti i molti sollazzi, che si prendevano dai fiorentini (m. p. 179 del t. II). Se si paragona quel tempo col nostro doveremo certo confessare di esser mutati. Ora il ballo è cosa rara, e neppure nel Carnevale il ceto nobile lo ama. Molto meno per le case vi sono suoni, canti, e allegrezze. Tutte le migliori donne al teatro a sbavigliare, a fare straccamente all'amore, se stanno in casa appena hanno tre, o quattro amici per trattenersi al giuoco. Questo quadro non è effetto di vecchiaia, perché io appunto sono sempre annoiato della serietà, e spesso mi lagno "Per lo secol nojoso, in cui mi trovo, / Vuoto d'ogni valor, pien d'ogni orgoglio".
Tempo eguale.