Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume XVI (1788)

Volume Sedicesimo » Diario » P 16 » [Dal 16 maggio] » p. 3110v

o A dì 17 detto sabato.

Tempo bello.

Stanco della storia, che sempre mi narra stragi, che sempre mi dipinge disgrazie, che mi fa sempre sospettare di bugie, o di falsità, mi getterei volentieri ai romanzi, ma romanzi spiritosi, allegri, strani.

Essi mi scuotono la fantasia, mi trattengono lo spirito, e mi rallegrano il cuore. Essi non m'ingannano, non mi velano il vero, non pungono la mia sensibilità. Ho già pensato, che in vecchiaia volevo sollazzarmi con le idee giovenili. Procuro di adempire al mio proposito, procuro di porgere all'anima quelli aiuti, che posso per baloccarla piacevolmente per distrarla, per occuparla in cose, che non la funestino. Amo più l'uomo, che vaneggia, che l'uomo, che commette del male, ch'è ingiusto, che nuoce a' suoi simili sia un dio, o un semideo.