E che cosa imparare in tutto ciò? Io ho per lo più odiata la lettura dei libri, che corrompono la mente, che aumentano i dubbi, che senza insegnare ci conducono a un sciocco pirronismo. In Bayle adunque ho voluto imparare dei fatti, non delle sottigliezze, degli errori, così in Voltaire, il quale mi ha sempre nauseato, quando ha voluto fare lo spirito forte, e lo ha fatto empiamente spessissimo. Ma non mi sono mostrato ligio di Roma, amico dei Gesuiti, legato con i moderni Giansenisti. Sì certo. Ho pensato da me, ed ho osservato che Roma non è quello che doverebbe essere, ho veduta nei Gesuiti troppa ambizione