che mescolano l'ombra, ed il sole, l'ameno, ed il rustico, l'utile, ed il piacevole. Se si facesse la storica descrizione dei giardini più magnifici, delle frutte più deliziose, e di tutte le specie di fiori, che si coltivano, si tesserebbe un'opera curiosa. Noi sappiamo avere ogni dì le frutte di ogni stagione, e l'erbe, i legumi, gli sparagi, le fravole ecc.
Il giardiniere olandese a Schombrunn dell'Imperatore Francesco I gli domandava il primo dell'anno in che giorno voleva i fichi, le pesche ecc. sulle tavole. Si sono fin sapute far nascere a momenti le insalatine, e con le stufe si hanno le piante di quasi tutto il globo ed i fiori nel gennaio nelle nostre stanze. Gl'innesti, che Plinio chiama arborum adulteria moltiplicarono i sapori del palato a dismisura, e crebbero il pascolo ai discorsi degli oziosi nel disputare su i nomi, e su i pregi dei frutti. Io sarei trasportato per queste delizie se fossi ricco, ed il solo immaginarmele diletta la mia fantasia, ma vorrei saper tutto quello che l'industria ha saputo inventare, l'opulenza eseguire, il gusto perfezionare.