volendo esso, che confessasse il delitto lo fece appendere per i pollici dei piedi ad un albero. Negò tuttavia, e la moglie si unì con esso pure a negare, ed a piangere. Tacque l'odio per poco, mentre rinnovata l'accusa d'alcuni fu condannato ad essere impiccato se non confessava. Di bel nuovo Wilson negò e chiese di esser giudicato. Non fu ascoltato ma in presenza della famiglia senza legarlo fu attaccato ad un albero, e quando stava per morire, fu recisa la fune, gli fu cavato sangue, e rinvenne. Ricominciarono le accuse, e persistendo nella negativa fu minacciato di esser per la seconda volta impiccato, se non confessava nel termine di dieci minuti. Sul finire il termine il capitano dubitando che Wilson potesse essere innocente fu determinato di condurlo prigione, ove giudicato legalmente fu riconosciuto tale, e fu lasciato in libertà, per il che tornossene salvo a casa testimone