ø A dì 12 detto sabato.
Coreggio, suo quadro scoperto nella Real Galleria. Venuto qua di passaggio Antonio Arman non più mercante di stampe, ma di quadri rammentato più altre volte,
s'imbattè ad osservare ieri nella stanza di Amore un quadro di San Francesco genuflesso ai piedi della Vergine, che tiene in collo stante il Santissimo Figlio, e da destra ha San Giuseppe in scorcio, il quale era creduto del Baroccio, e che io salvai nel 1782 dal disperdersi, perché sempre mi appagò l'anima, e lo disse tosto esser quel del Correggio, ch'era nella chiesa dei padri monaci conventuali della sua patria, il quale andò perduto restandone una copia, con pubblico dispiacere ecc., come narra il cavalier Tiraboschi nella Storia degli artefici modanesi unita a quella Degli scrittori vol. VI p. 41 e segg. Ne dette dei riscontri pittorici sul fatto, ma io procurerò di autenticare la cosa solennemente nel quale anno mancò, e vi fu sostituita una copia che resta tuttavia. Da un documento apparirebbe che fosse stato convenuto di pagarlo 100 ducati, ma forse in questo prezzo vi era incluso un "San Giovanni" ed un "San Bartolomeo", di cui pure furono fatte le copie quando prese gli originali don Siro ultimo principe della casa di Coreggio quadri minori componenti l'Ancona. La copia non è più in chiesa ma nella cappella interna dei religiosi alta braccia 2 larga braccia 1 e un terzo mandandone al governatore