Plauto animadv. 9, l'autore della dissertazione che precede il trattato De la caminologie impresso a Dijon nel 1756 ecc. ma io sono del parere dell'abate Fea sopra Winckelmann Storia delle arti t. III p. 210 e seg. che questi cammini gli avessero, e nelle cucine, e nelle botteghe, e nelle case, oltre le stufe, le ragioni, che fiancheggiano questo sentimento possono leggersi appresso il detto Fea, che le rileva assai bene, e che riferisce l'autorità di Francesco di Giorgio senese
in un'opera manoscritta della biblioteca di Siena num. 16 citata anche dallo Scamozzi Dell'architettura parte I lib. III cap. 21 il quale scrittore riporta la forma di alcuni antichi cammini da lui osservati in tre antiche fabbriche presso Perugia, a Baia, e presso Civitavecchia, e questi sono fatti appresso appoco come quelli dei frati, e delle monache.Tempo simile, ma un poco turbato.