ed alla mia che non vedrà altrove meglio dipinta, e meglio espressa. Se si lamenterà di sua fortuna sarà sua colpa, perché nulla gli devo, e dono gratuito è tutto quello, che gli lascerò; se mi deriderà sarà un segno della sua malizia, perché non vi è antenato, che meno di me appartenga a' suoi posteri; se imbevuto di nuove massime scherzerà sopra quelle depositate per sfogo in queste carte, sarà ben poco instruito delle cose del mondo, e poco conoscerà sé, e me; se vorrà vivere nel vizio, e nella dissipazione... si allontanino da me timori sì tetri!
Tempo veramente da estate.