vogliono introdurre non con spirito di verità, ma con spirito di ambizione. La lettera di Sua Altezza Reale per la chiamata dei vescovi è un capo d'opera di bonomia, onde mi dispiace che questo eccellente sovrano si lusinghi di poter trescare felicemente con i preti, e stabilire l'uniformità, la carità, la religione. Tanti altri come lui sono inciampati senza frutto, e tutta la storia ecclesiastica insegna, che i principi non vagliono a domare i preti, e che appena possono tenergli a freno, lo che non riesce mai loro se fomentano le dispute meramente teologiche, se danno campo ad essi d'ingolfarsi in quel baratro di oscurità scolastiche, le quali sono fonti di eterne contese, e se non sanno volere potentemente la pace sprezzando queste contese interminabili, le quali disonorano la purità