ø A dì 22 detto giovedì.
Tempo sereno, ma freddo.
Sono sempre dietro alla Vita di Arlecchino, e vi ho speso più tempo, che non pensavo. M'adesso la vado terminando di proposito, giacché comincia a pesarmi, e sono persuaso, ch'ella sarebbe interminabile se non mi proponessi di finirla. Quanto leggo mi dà nuova materia, quanto osservo, e quanto penso. La tela è molto larga, e capace d'infinito lavoro. Un poco di critica l'ingrassa, e sbizzarrisce me dolcemente lo spoglio di certi libri me ne indica altri, e di mano in mano vedo più in là, e scorgo più paese, che non avevo contato di valicare. È un anno, che per questa ho dimenticata ogni altra cosa, e che non ostante non trovo confine al mio viaggio se non me lo segno volontariamente. Se avessi denaro da gettare vorrei fino far disegnare le figure, e gli ornati, che propongo per quest'opera ecc.