ø A dì 14 detto martedì.
Tempo fosco, un poco piovoso, ed umido.
Bertoldo, e Bertoldino poema. Leggo il poemetto in venti canti in ottava rima intitolato Bertoldo, con Bertoldino, e Cacasenno che fu lavorato in società anni addietro
da venti poeti lombardi, e lo trovo assai più debole, di quello che m'immaginavo, benché i versi dei tre Zannotti, dello Scarselli, del Frugoni, del Zampieri ecc. sieno a bastanza pregievoli. Il soggetto è troppo basso, insipido, slegato, e di un ridicolo plebeo, onde la fatica che impiegò Lelio Della Volpe stampatore e lo spaccio, ch'ebbe il lavoro, è superiore assai al merito, e resta al di sotto del Malmantile, dello Scherno degli dei, della Secchia rapita, non che del Morgante, e dell'Orlando innamorato. Ma io amo di legger tutto per pascere la mia immaginazione, e gustare quanto posso le altrui bizzarrie.