suo "Manifesto italiano", e nel suo "Saggio di naturali esperienze", ma che ha finto ogni cosa colla malizia d'ingannare il pubblico, e di emergere dalla sua oscurità. "Falsus honor iuvat, et mendax infamia terret / Quem? Nisi mendosum et mendacem". Venezia 1786. È questa porcheria del medesimo calibro della lettera di Eusebio Filalete,
ed attacca a p. 10 nominatamente il padre Rossi d'imbecillità, e d'ignoranza, il quale non so se tacerà. Serva l'averla accennata per la storia di questa infame controversia, e per smascherare un uomo che ha comprate le lodi, e la stima di quelli, che non lo conoscono, e che ardisce con impudenza esagerare la sua probità, e moderazione in faccia a tanti che lo conoscono.