orecchie alle molte lodi che ho lette dei chinesi, ed alle maraviglie del loro governo, come neppure sì male accorto da dar fede a molti racconti crudeli fatti contro di loro, non di meno ho avuto piacere a trovare nei suddetti Viaggi di Sonnerat lib. IV cap. 1 t. II pp. 221-284 una relazione succinta di questo popolo, nella quale lontanissimo l'autore dall'inalzarlo quanto lo hanno inalzato i Gesuiti missionari, neppure lo accusa di quei parricidi inumani dei quali è stato da molti accusato, anzi
sinceramente lo difende benché debolissima, ignorante e superstiziosa dimostri essere questa nazione, che non trova tanto multiplicata, quanto è stato scritto. Al qual proposito osserva che la capitale di Pekin non avendo più che 6 leghe di circonferenza