Volume Quattordicesimo »
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M 14 »
[Dal 20 maggio] »
p. 2638
Penitenti indiani. Noi vantiamo assai i solitari dell'Egitto, che strane penitenze facevano in quei deserti,
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Un quadro in Galleria, una pittura nel campo santo di Pisa, le vite de' santi padri del deserto testo di lingua ecc. illustrano la storia di questi solitari.
ma non pensiamo che anche l'errore ha trovato all'Indie dei fanatici simili a loro chiamati "Penitenti". Cosa soffrino costoro è indicibile, e non credo che vi sieno tormenti descritti nelle vite degli antichi padri, i quali non si ritrovino in essi. Sonnerat suddetto nel suo Viaggio all'Indie lib. III cap. 7 t. II p. m. 121 e seg. ne parla, e quantunque confessi esserne diminuito il numero, non ostante asserisce averne veduto uno che aveva traforate le gote con un ferro, il quale traversava la lingua, e portava di continovo. Ad essi sono simili i Fakirs del Mogol egualmente fanatici, e miserabili
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Ved. il voto annesso relativo all'Accademia de' Gerogofili per gli atti da pubblicarsi.
Cartiglio
Avendo esaminate le 19 memorie contenute nel presente volume, che mi è stato trasmesso per estrarre un volume d'atti della nostra Reale Accademia io dirò in breve di ciascuna quello che ne penso.
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Ved. H 20 p. 4417v.
La prima del dottor Giovanni Targioni mi pare assai utile. La seconda anonima dell'unione dello studio dell'agricoltura colle occupazioni civili, è materia troppo generale, e già conosciuta da tutti i buoni cittadini. La terza sopra l'olio di sanguine del segretario Pagnini, benché breve, insegna pur qualche cosa di fatto. La quarta sopra la potatura delle viti, direi che potesse stamparsi, se io non fossi stato rispettosamente contrario all'autore mio amico nell'Accademia stessa prima, e dopo ch'egli mi parlò, onde la materia ha bisogno di nuovo esame, e di esatte esperienze avanti che da noi sia dato al pubblico un accertato sistema. La quinta del defunto abate Ximenes merita di veder la luce, ma pare che deva credersi stampabile nell'intrapresa raccolta delle sue opere, ed in ogni caso può riservarsi ad altro volume. La sesta sulle terre componenti le colline senesi è troppa piccola cosa per contentare il gusto dei moderni naturalisti. Così la settima sopra la coltivazione del tabacco, sopra la quale è stato già tanto scritto. L'ottava del scucciamele dell'Asten del defunto Nobili contiene un fatto, e per questo la reputo buona. La nona
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Del cavalier Menabuoni.
sulla cultura delle pecore, e delle lane è pur di materia trattata in grossi volumi. Il premio dato ultimamente sopra la coltivazione delle api mi tratterrebbe dallo scegliere per la stampa la decima, se pur non si volesse rimediare alle mancanze della memoria coronata. L'undecima sulla miglior piantagione delle viti è troppo scarsa per contentare il pubblico. Digiuna assai, e generale, è la dodicesima sopra gli agenti di campagna. La decima terza
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Di Giovanni Federigo Mayen.
sopra il concimare i terreni col gesso può avere in certi luoghi la sua utilità, e per ciò la pubblicherei. La decima quarta del priore di San Piero a Lecore
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Sul bene adattare i semi.
mi piacerebbe se non fosse scritta per i soli contadini e con dei proverbi troppo triviali. La decima quinta sopra la cultura del grano saraceno non è terminata. La decima sesta
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È; di Fabbroni.
sopra la cultura dei prati è fra quelle che trasceglierei. Così la decima settima del defunto dottor Targioni sopra la poca durata dei nostri vini. La decima ottava sopra la vegetazione tratta una materia già troppo nota. E la decima nona del nostro segretario sopra i vini alterati con l'allume mi piacerebbe per togliere un pregiudizio della nostra plebe. La 1, 3, 8, 11, 16, 17 e 19 sono quelle sole memorie pertanto, che trasceglierei, quando fra le carte dell'Accademia non ve ne siano delle migliori. I nostri statuti vorrebbero che si pubblicassero anche gli elogi degli accademici defunti. Il mio del dottor Targioni è troppo miserabile. Il signor dottor Zuccagni adunque ne può avere qualche altro, almeno per qualche accademico morto doppo la riforma del 1783, ma non dovrebbe dimenticarsi quello del padre abate Montelatici, se non s'inserisce nel disteso della storia, che deve andare in fronte al volume. Rimesso 30 maggio 1786.