ø A dì 23 detto domenica.
Anche Firenze ha meritato di entrare nelle fantastiche buffonerie ridicole di Francesco Rabelais. Di lei parla nel cap. 11 del libro IV della Vita di Pantagruel per bocca di Epistomone, il quale finge di averla veduta nel 1536 in circa, e loda il suo duomo, i suoi tempi, i suoi palazzi, le sue statue antiche, i suoi marmi ecc. ma si lamenta di non vi aver trovate "roustisseries roustissantes". Accenna pure "les lions africanes pres le beffroy", e "les porc-espicr et autruches au palais du seigneur Philippe Strozzi". Il citato Osservator Fiorentino poteva su queste coserelle scherzare a suo gusto, se voleva proseguire la sua carriera, ch'era applaudita.
Tempo bello, fuori che doppo il mezzogiorno, avendo allora per due ore minacciata tempesta.