o A dì 19 detto domenica.
Tempo coperto.
Ho pranzato con buona genial compagnia dal signor Antonio Fabbrini per la ricorrenza annuale carnascialesca.
Voglio ricopiare un sonetto morale del Farina mentovato a p. 40 sopra la sentenza "Ludens in orbe terrarum". "Gran Dio che regni entro gli abissi immensi / Della tua luce intorniato, e chiuso, / E fuori del comune, e mortal uso / Come a te piace, i doni tuoi dispensi; / Come può giunger de' tuoi guardi intensi / Al volo sempiterno, e tanto in suso / Poggiar l'occhio alla terra avvezzo, ed uso? / Chi ti puote adorar come conviensi? / Piccole cose amiamo, quai fanciulli, / E grandi l'estimiam, ma il tuo governo / Il tutto pesa, novera, e misura. /