lo che non si ottiene appresso di noi, perché si disputano continovamente le cose decise, le teoriche, le opinioni ricevute. Spero, e mi pare di non sperarlo in vano, che le cause devano ovunque diminuire, ma mi duole tuttavia, che vi sia un ceto, che le alimenti impunemente. Amerei una legge distesa da legali invecchiati nel mestiere, e poi riveduta, e corretta da filosofi di buon senso unicamente perché credo che gli uomini possano in massa ridursi alla ragione, e che gli avvocati, i procuratori, i notari sieno necessari nella società, ma che convenga minorarli al possibile, legarli, impoverirli, perché le loro fatiche sono sterili, e quasi superflue. Ritornando al regolamento milanese, mi piacerebbe porlo in mano a tutt'i governi per sentirne le critiche, e per profittarne opportunamente.
Tempo turbato, nuvoloso, vario spiacente.