l'ultimo dei quali è monsieur Savary (Lettres sur l'Egypte. A Paris 1785 in 8°).
Questo paralello è doloroso per l'orgoglio umano, utile per un filosofo. Il secondo impara a disingannarsi. Il tempo, l'ignoranza rinnuovano la faccia dell'universo. Sotto i nostri occhi si vede il destino delle cose piccole, nella storia quello delle grandi. Se nell'Egitto sfoggiò l'ardire dell'umano talento, oggi vi trionfa quello dell'ignoranza, che per ordine di Omar fece ardere in poche ore 400.000 manoscritti che in Alessandria componevano la biblioteca dei Tolomei verso la metà del VI secolo. Doppo questa perdita cosa si può più compiangere? Contentiamoci di trovarvi ancora delle piramidi per intendere cosa fu un giorno l'Egitto.