o A dì 2 detto giovedì.
Nell'Accademia Fiorentina ho letto stamane il mio secondo discorso Sulla critica antiquaria, che io non so quanto sia piaciuto alla numerosa udienza, perché generalmente la folla dei semi-letterati ama le cose leggieri, ama le cose che la scuotono, ama le parole in preferenza di qualunque istruzione. Oggimai sono assai disingannato per darmi pena di ottenere in qualunque occorrenza la generale approvazione degli uomini, e vivo indifferente quando ho fatto quello, che devo, o quello ch'è giusto che abbia fatto, ritirandomi volentieri dall'impegno di stampare perché la gloria letteraria non aumenta di un grado la felicità, né fa punto meglio digerire, o godere placidi sonni, e soavi. Del resto poi non ero punto contento del mio ragionamento, i diffetti del quale sono stati prima sentiti da me, che da chiunque altro.
Tempo or sereno, or coperto, e fresco.