l'alterigia dei potenti. Vale assai, ma questo costò molto sangue, ed al popolo un enorme sopracarico d'imposizioni. Accrebbe i suoi domini, ma questo non rese il regno più felice, ma il re più potente. Il secolo era ancor barbaro, e Luigi v'introdusse l'enormi catene, le gabbie di ferro ecc.
I francesi non erano gl'isdraeliti, i quali vollero da Samuel un re ancor doppo aver sentito qual era l'ius regis (Reges lib. I cap. 8). Pochi ci sono che stimino Luigi XI benché molti lo ammirino. La storia per altro di monsieur Duclos è bella, curiosa, piena di fatti, e scritta con diligenza, benché senza ornati. Non ne dirò altro perché non prendo se non a segnare le mie attuali letture, non ad estrarre dalle medesime tutto ciò che mi ha colpito. Ve lo lascio notato con delle piccole pieghe per le occasioni. Concluderò con dire che Duclos doveva piuttosto occuparsi a scrivere di Luigi XII che la fama decanta per un buon re, ch'è più solamente che un re.