che mi scriva pure nella Compagnia della Carità della sua chiesa compatibilmente alle mie occupazioni d'impiego, ed alla mia età, contento essendo di concorrere, benché debolmente, a tutt'i doveri di cittadino, e di cristiano. E perché dovrei fare altrimenti? E perché dovrei unirmi nel disgusto di quelli che trovavano il loro interesse nel sistema passato? Il nuovo è buono in se stesso, che che possa dirsene, e inutile per l'indocilità di chi deve concorrervi, può divenir solamente sicché io non sono punto di umore di arruolarmi fra loro, quantunque potessero riuscire poco profittevoli gli sforzi dei bene intenzionati. Il vescovo di Fiesole (monsignor Mancini) ha accompagnata la legge a' suoi curati con una superbissima pastorale, che giustifica, ed appoggia le sovrane intenzioni, ed io senza di ciò le credevo sane, e tendenti al bene, onde sarei felice