che felice fosse colui all'occhio destro del quale da primo l'avvoltoio si fosse gettato. Giusto pure era riguardato quello dalla bocca del quale alcun cane avesse estratto un pezzo di pane postovi espressamente per tale oggetto. Doppo di ciò con altre cerimonie il cadavere era lasciato all'aria pascolo degli uccelli. Fra gli antichi di ciò parla a lungo Agathia nel lib. II e il padre Ovington nel suo viaggio di Surat dà la figura delle torrette sopra le quali gli antichi persiani esponevano i corpi morti, una delle quali bianca l'altra nera secondo il giudizio, che nel suddetto modo era stato fatto. Tutto ha esattamente raccolto il dottor Tommaso Hyde nel suo bel libro della religione dei persiani cap. 34 p. m. 415 e seg. I sovrani da questo