si difende la sua memoria con tutta forza, e con buoni argomenti. Vero è però che il Varchi in due luoghi della sua storia (lib. II p. 25 e lib. IV p. 84) attesta che universalmente Niccolò era in poco buon concetto, e nel secondo lo attribuisce all'essere "licenzioso della lingua,
e di vita non molto onesta, e al grado suo disdicevole", soggiungendo che l'opera del Principe era empia, e che l'autore stesso cercò di sopprimerla. Il Tanzini accusa il Varchi di esser suo nemico, mentre anche il Segni nel lib. I delle Storie p. 28 annoverandolo fra i capi dei libertini, ch'era una fazione contraria ai Medici, chiaro mostra che né per ricchezze, né per costumi, né per virtù era stimato neppur fra i mediocri. Non ostante io stimo il talento, e lo