o A dì 17 detto mercoledì.
La circostanza di non poter più pensare a dare in luce qualche cosa sopra la Real Galleria, perché non sono aiutato, perché non ne ricavo premio veruno, perché non ho più voglia di faticare solo al vento, perché ecc. mi ha fatto nascere l'idea di stendere varie lettere sopra la medesima, di fondervi quello che so, di pubblicarle nelle nostre Novelle Letterarie, e di tirarne delle copie a parte per gli amici di fuori. Con questo disegno mi sono posto a distender la prima, e mi lusingo di proseguirle. Un altro fuori di me si troverebbe ridotto alla disperazione vedendo di essere affatto abbandonato dal suo aiuto, o si rivolterebbe aspramente contro di lui, o caderebbe mollemente in una perfetta indolenza. Io non faccio nulla di tutto questo: proseguo il mio treno con molta ilarità, vado terminando di aggiustare il Gabinetto delle monete, mi balocco, ed in mezzo ad una filosofica non curanza disprezzo il mio aiuto, scrivo tuttavia, e faccio il mio dovere