dello zelo di quel vescovo, e per pregarlo a render pubblici questi miei sentimenti, onde gliene possa derivare applauso, e premio di lodi. In questa lettera potrei dire delle belle cose, ma mi asterrò per prudenza. Solamente incalzerò sopra l'utilità di spargere le cognizioni di agricoltura per mezzo dei curati, e sopra l'importanza di un tale oggetto, che val più di tanta morale mistica, metafisica sacra, dottrina antiromana, dietro alla quale si perdono molti prelati, che par che vogliano che i cristiani devano vivere di manna mandata dal cielo, e devano occuparsi affatto di cose astratte. Oh! Se tutt'i vescovi pensassero come il suddetto, quanto meno dispute, quanto meno scandoli, quanto meno ipocrisia, quanto meno sciocchezze!
Tempo piovoso nella mattina, poi turbato.