Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume XII (1784)

Volume Dodicesimo » Diario » D 12 » [Dal 5 febbraio] » p. 2141

l'Olanda, gli Svizzeri, l'Italia, la Spagna, e il Portogallo) distesi appresso appoco come vorrei. Ma questo scrittore ha qualche pregiudizio, e gli pare qualche volta quello che non è. Per riuscire in quest'impresa vi vuol sangue freddo, imparzialità, finezza di tatto ecc. ecc. ecc. L'Europa in 25 anni muta sicuramente ma le variazioni non per tutto sono facili a distinguersi. In detta opera il governo economico-politico introdotto da Sua Altezza Reale è lodato.

Non vi sarà più guerra fra la Moscovia, il Turco, e l'Impero. N'ero persuaso da gran tempo. Nel dì 8 prossimo passato furono fissati gli articoli di pace a Costantinopoli fra la Russia, e la Porta. Non si sanno bene questi e non si sanno quelli stabiliti con la casa d'Austria. M'ad onta dei gazzettisti, non vi sarà guerra, e la Francia è riuscita a sventarla con la sua destrezza. Bravo conte di Vergennes?

Tempo ragionevole, ma io sono sempre molto afflussionato di capo.

Tossa. Bayle in una lettera a suo padre del 1676 ch'è la quarantesima fra quelle alla famiglia (Opere t. I p. 64) parla di una generale infezione di tosse che molestava la Francia dicendo che il Parlamento di Parigi aveva dovuto cessare di dare udienza, e che non vi era predicatore che si lasciasse sentire per questa causa. Nei luoghi marittimi era stata mortale assai. Soggiunge che un tal medico Deny aveva posto all'aria un fazzoletto asciutto in una giornata di un gros broüillard, e ne aveva spremuta dell'acqua così forte, che scioglieva il rame, e che ammazzò un cane a cui fu dato del pane inzuppato in essa. Sciocchezza.