Aprile
Aprile 1783.
o A dì 1° detto martedì.
I cataloghi dei più ricchi librai che prendo fra mano per il mio balocco, mi fanno fare moltissime riflessioni, osservando quante sciocchezze si stampano, si ristampano, e si traducono da una lingua in un'altra, quante se ne immaginano, e se ne fondono nel cervello dei nostri moderni belli spiriti; quante se ne spacciano ovunque industriosamente per puro fine d'interesse. La stampa è oggigiorno un torrente che inonda il mondo coprendolo d'acqua e di fango, né vi è argine che possa trattenere il suo impeto. Col pretesto di disingannare s'inganna; d'istruire si perverte; d'insegnare, s'insinuano degli errori più nocivi dell'ignoranza. Le due potestà indarno si sforzano d'impedire, e di trattenere il male; l'irreligione, il mal costume, la satira, e lo scherno mordace delle cose più rispettabili, e delle persone più innocenti penetra da per tutto, e da per tutto trova mezzi che lo propagano. Se avessi una penna felice nell'opuscoloDell'arte per conoscere, e per giudicare